CISL UDINE A DRAGHI: CREARE POSTI DI LAVORO
La coordinatrice della Cisl dell’Udinese e Bassa friulana, Renata Della Ricca, in un’intervista a La Vita Cattolica, lancia il suo messaggio a Mario Draghi: puntare tutto sulla creazione di nuovi posti di lavoro
Oltre ai rappresentanti delle forze politiche, il presidente incaricato Draghi ha deciso di incontrare anche le parti sociali. Un cambio di approccio che ha trovato il consenso della Cisl, come spiega la
segretaria della sezione udinese del sindacato, Renata Della Ricca: «Il passo di Draghi va nella direzione di ricucire quel dialogo con i territori che i partiti sembrano aver perso». Un confronto quanto mai indispensabile, per arrivare preparati e coesi alla data del 31 marzo: «Con lo sblocco dei licenziamenti saranno in molti a perdere il lavoro – spiega Della Ricca –, soprattutto tra le categorie più a rischio». Di fronte a tale emergenza, i sindacati chiederanno compatti a Draghi una proroga del blocco fino a luglio, quando si spera che almeno il 70% della popolazione sarà vaccinato. Inevitabile anche la richiesta di prolungamento della cosiddetta “Cassa Covid”, la cassa integrazione finanziata dallo Stato: «Ma da sola non basta. Gli ammortizzatori sociali devono essere inseriti all’interno di un più ampio piano di politiche
attive del lavoro, per procedere rapidamente al ricollocamento di chi perderà l’occupazione». Un piano che dovrà differire dal reddito di cittadinanza, il quale si è dimostrato una buona misura per il contrasto alla povertà, meno sul fronte dell’occupazione: «Non è il momento di erogare altri sussidi – spiega Della Ricca – bisogna creare posti di lavoro, anche perché in regione, nonostante l’edilizia e il manifatturiero diano segnali di tenuta, il terzo settore, la ristorazione e le piccole imprese sono allo stremo, per di più ancora in attesa dell’erogazione dell’ultimo ristoro». Alla luce di ciò, la mano tesa del presidente incaricato Draghi alle parti sociali non può che essere portatrice di «una ventata di ottimismo, con la speranza che possa ripartire una concertazione che abbia come obiettivo costruire una società in cui nessuno sia scartato o dimenticato».